
L’Udinese cade per 1-3 in casa della Juventus. È una sconfitta che fa male, viste le recenti difficoltà della Vecchia Signora, che ha appena sostituito Tudor con Spalletti (due vecchie conoscenze anche in terra friulana) e oggi si è presentata all’appuntamento con in panchina la soluzione ad interim Massimo Brambilla.
Nonostante i problemi, la Juve parte forte e alla prima verticalizzazione mette subito in apprensione la svagata retroguardia bianconera. Vlahovic, steso in area da Goglichidze, si procura e trasforma il rigore del momentaneo vantaggio (5’). Doccia gelata per i friulani che però, salvo qualche ripartenza disinnescata anche dagli interventi di Okoye, mantengono una certa organizzazione, provando a guadagnare campo e a far male all’avversario con le proprie (limitate) armi. A dieci minuti dalla pausa Davis fa uno scatto, avverte un fastidio ed è costretto ad uscire; al suo posto entra Buksa (37’). Per lui si temono le solite noie muscolari. L’Udinese continua ad alzare il baricentro fino alla meritata ricompensa: in pieno recupero Zaniolo risolve una mischia in area con un piazzato di sinistro all’angolino e pareggia i conti. All’Allianz Stadium si va all’intervallo sul punteggio di 1-1.
I padroni di casa rientrano dagli spogliatoi con un altro piglio, desiderosi di mettere fine al proprio periodo di magra (0 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte di fila nelle ultime otto). Nel momento di maggiore pressione degli avversari, Runjaic – pensando forse a gestire le energie in vista della sfida di sabato contro l’Atalanta – toglie Zaniolo (il migliore dei suoi) e inserisce Bayo. Una mossa che, alla pari del cambio Atta per Miller, spegne le potenzialità offensive delle Zebrette, schiacciate sempre di più dalle scorribande offensive di Vlahovic e compagni. Protagonista in negativo della serata è senza dubbio Goglichidze, che prima si fa anticipare di testa da Gatti su cross di Cambiaso (2-1 al 67’) e poi concede agli avversari un altro tiro dal dischetto nel tempo di recupero (fallo in area su Yildiz). Sul dischetto si presenta proprio il fantasista turco che trasforma senza patemi e fissa il punteggio sul definitivo 3-1.
La sconfitta odierna, mette alla luce i numerosi problemi strutturali della rosa friulana. La difesa concede occasioni da gol troppo facilmente e la fase offensiva manca per creatività e finalizzazione. Se davvero si vuole alzare l’asticella, anche sugli esterni ci vorrebbe un bel repulisti. Tecnicamente, gli unici che si salvano sono Atta e Zaniolo. Per il resto, Davis a parte, la qualità media è addirittura inferiore rispetto all’anno scorso. A Kosta l’alibi di aver perso in una sola estate tre punti cardine della squadra – Bijol, Thauvin e Lucca – ma rimangono forti dubbi su alcune sue scelte, soprattutto riguardo ai cambi. Finora il tecnico non ha mantenuto le aspettative di crescita che ci si aspettavano da lui.
Con 12 punti in 10 partite per l’Udinese si prospetta un altro campionato all’insegna dell’anonimato, con l’obiettivo di raggiungere quota 40 il più presto possibile. Probabilmente ci arriveremo, ma con la rosa di quest’anno la sensazione è che si dovrà lottare punto su punto. Intanto, questo sabato alle 15, al Bluenergy arriva l’Atalanta.


