
Per affrontare il Lecce, squadra con una sola vittoria quest’anno, l’Udinese che in casa non ha mai vinto in questo campionato propone la stessa formazione che ha faticato a pareggiare a Cremona con l’eccezione di Davis al posto di Bayo. La partita è tranquilla come la giornata che sembra d’inizio primavera, non si vedono giocate particolari finché il capitano in area si beve il suo marcatore e batte un Falcone per nulla esente da colpe nell’occasione. Il Lecce ribatte con una fila interminabile di corner abbastanza sterili, ma il problema grosso dei pugliesi è la difesa che ad ogni affondo scricchiola e capitola sul colpo di testa di Davis per il due a niente. Kabasele si dimostra sempre più leader carismatico, e Solet sembra quello studente che potrebbe ma non si applica. Nella seconda metà i giallorossi entrano con più garra, non c’è più Davis a tenere su la squadra, con Buksa bisognerebbe giocare in modo diverso, ma si continua allo stesso modo finché su una punizione da distanza siderale Okoye come al solito si fa sorprendere ed il Lecce riprende vita. Si sa i bianconeri sono bravissimi a rianimare chi ormai è spacciato e per dargli una mano Runjaic toglie Zaniolo, unico insieme ad Atta che predica calcio e l’Udinese trema e non propone più. Forse il mr avrà una certa antipatia per i sudamericani ma un po’ di quell’ estro che tanto bene ha fatto a Udine male non farebbe. Fortunatamente il Lecce perde un palla sulla trequarti bianconera Bayo vola e regala il gol a Buksa che dimostra di saper toccare bene i palloni che gli arrivano ed è 3 a 1 che diventa 3 a 2 allo scadere con tiro di N’Dri che Okoye guarda insaccarsi. Ben venga la prima vittoria casalinga, pur se giocata maluccio e gestita peggio, ma la cosa più bella la conferenza stampa di Buksa in un italiano perfetto, a buon intenditore…
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