
In una giornata da pieno inverno all’arena friulana Runjaic prova a rinforzare la fascia destra inserendo Goglichidze al posto di Palma e La Adele a sostituire l’infortunato Kristensen. Il pallino è in mano all’Udinese che ci prova ma non conclude molto. L’arbitro mostra tutta la sua inesperienza in più di un’ occasione, probabilmente Zaniolo e compagni non vanno tutelati come invece si farebbe con altri, così dopo almeno 3 cartellini non dati agli avversari e qualche possibile rigore negato ai bianconeri, l’Udinese decide di regalare il gol al Cagliari con l’ennesima fase difensiva da dimenticare. Il gioco non c’è, non migliora, siamo al punto del filotto di sconfitte dello scorso anno, l’Udinese non vince in casa da marzo, sembra volerci provare ma per imprecisione, sfortuna ed alcune carenze non ci riesce, così il Cagliari senza aver fatto gran ché si trova in vantaggio. L’Udinese tiene palla e rallenta il gioco anche quando potrebbe ripartire in velocità, poi la dea Eupalla sembra distratta, vedi le patate di Caprile i pali e le traverse che mantengono i friulani in svantaggio, finché Kabasele la tocca piano in mischia e la mette alle spalle di Caprile, commuovendosi poi e dedicando il gol alla nonna persa due giorni fa. l’Udinese prende vita ma quando Zaniolo la mette fuori dall’ area piccola il destino della gara sembra segnato e lo dimostra quando Bayo si ripete travestendosi da Calloni nel recupero. Certamente ci sono molti fattori che hanno influito sul risultato, ma quando sbagli 2 gol fatti c’è poco da dire se non che il Cagliari ha fatto di tutto per perdere ma l’Udinese non è riuscita a vincere.