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Lo sport è un diritto, anche se non sei bravo

redazione 3 Marzo 2014

Lo sport è un diritto, anche se non sei bravoIl gruppo dei ragazzi ritiene che fra gli atleti, le famiglie, le società sportive ci debba essere un patto costituito da alleanza, impegno, lealtà, serietà, soldi. Di questo patto i Comuni devono esserne i garanti.

Queste le conclusioni del percorso “Educare con lo sport” che ha coinvolto ragazzi, genitori e società sportive di Fogliano Redipuglia, Sagrado e San Pier d’Isonzo. Un percorso di dialogo che ha portato ad analizzare l’ambiente sportivo, a ricercarne gli aspetti problematici e a definire concrete proposte migliorative da poter immediatamente mettere in campo.

Nella Biblioteca Civica di Fogliano Redipuglia il coordinatore scientifico del progetto, Franco Santamaria, ha presentato gli esiti dell’iniziativa e le proposte per rendere più educativa la pratica sportiva: non far fare alcuna attività sportiva specifica fino agli 11-12 anni, ma incentivare la conoscenza e la sperimentazione di tante discipline sportive; è necessario recuperare tempi e spazi di gioco, di divertimento nella vita dei bambini e dei ragazzi; le città e i paesi vanno ripensati a dimensione di bambino e di ragazzo.

La scuola deve incrementare il tempo dedicato all’attività motoria e la conoscenza delle discipline sportive così da orientare poi il ragazzo verso una scelta mirata.

Nella pratica sportiva serve adeguatezza e manutenzione degli impianti sportivi, allenamenti in orari adeguati. Sempre secondo la comunità coinvolta, i Comuni dovrebbero, insieme alle società, predisporre delle borse di studio, per garantire il diritto allo sport.

Servirebbe formare gli allenatori e i genitori anche sul piano psicopedagogico, educare i dirigenti, così che essi possano scegliere i tecnici più idonei per i ragazzi e individuare in modo competente le linee sportivo-educative della società, creare una collaborazione continuativa tra genitori e allenatori.

Ma esistono anche degli aspetti problematici: la debole cultura della pratica sportiva, soprattutto nell’istituzione scolastica (a volte non si è consapevoli del rapporto molto stretto fra attività motoria e sviluppo cognitivo). Parallelamente a questo sono emersi problemi organizzativi per i genitori (orari degli allenamenti non accettabili, spostamenti, costi elevati sul piano economico) e impianti sportivi non idonei. Nello mondo dello sport

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