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Il geografo dei cromosomi

redazione 21 Ottobre 2013

Il geografo dei cromosomiTra le più interessanti dei decenni passati, la scoperta che il DNA cellulare non appare come una matassa informe ma è al contrario organizzato in aree “geografiche” distinguibili può essere considerata una vera rivoluzione. Il primo a suggerire queste “mappe” dei cromosomi fu Thomas Cremer i cui studi sono una vera pietra miliare nel campo della biologia e della genetica. Cremer sarà ospite della SISSA mercoledì 23 ottobre, dove terrà una conferenza aperta al pubblico

Quando il DNA non è condensato nella forma di doppio bastoncello (e cioè per la maggior parte della sua vita) se ne sta disciolto nel nucleo delle cellule come una matassa apparentemente caotica. I biologi sospettavano già da tempo che questo caos avesse un ordine, ma ci sono voluti gli studi di Thomas Cremer per dimostrarlo, e suggerire inoltre che quest’ordine avesse una funzione. Le cellule del nostro corpo, infatti, si distinguono per funzione (una cellula epatica si comporta in maniera del tutto differente da un neurone, per esempio). Questa differenza risiede nella capacità delle cellule di sintetizzare una gamma di proteine specifiche a seconda della funzione. Eppure in un certo senso “tutte le cellule nascono uguali”, dal momento che tutte contengono il genoma completo dell’individuo (perlomeno quelle somatiche, i gameti ne hanno solo la metà). Ciò che cambia è la porzione del DNA attiva nel processo di sintesi proteica in ogni particolare tipo di cellula.

Il merito di Cremer è stato capire che l’organizzazione geografica del DNA ha a che fare con l’attivazione e il silenziamento dei geni. Per esempio le zone più “impacchettate” sono le meno attive, mentre è vero il contrario per quelle aree della matassa dove le maglie si presentano più lasse.

Cremer è anche uno dei pionieri di una tecnica d’indagine del DNA chiamata Fluorescence in Situ Hybridization (FISH) oggi divenuta uno standard nei laboratori che studiano il DNA. La tecnica si basa sull’inserimento di molecole, che diventano fluorescenti con luci di precise lunghezze d’onda, in frammenti di DNA per verificare se questi sono attivi o silenziosi.

Di tutto questo Cremer parlerà nel prossimo colloquium della SISSA, che si terrà mercoledì 23 ottobre prossimo alle ore 14.30 in Aula Magna.

L’intervento di Cremer si terrà in inglese.

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