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FONDI BEI PER LE SCUOLE, LA REGIONE PENALIZZA LA PROVINCIA DI UDINE

redazione 21 Aprile 2015

Fondi Bei per le scuole: alla Provincia di Udine sono state riconosciute dalla Regione tre operazioni per 1 milione 230 mila euro. Si tratta di progetti per lo Zanon (sostituzione infissi, secondo lotto), il Copernico (manutenzione coperture e adeguamenti impiantistici) e il Ceconi (sostituzione infissi e manutenzione coperture). Ma l’Ente contesta i criteri di assegnazione seguiti dalla Regione nell’attribuzione dei finanziamenti della Banca europea degli investimenti per attivare nuovi cantieri nelle scuole. “Un’assegnazione per noi insufficiente perché non ha considerato le diverse esigenze e criticità dei patrimoni immobiliari in capo ai vari Enti locali”, afferma l’assessore provinciale all’edilizia scolastica Carlo Teghil. “Si comprendono le necessità dei Comuni in relazione a scuole primarie e secondarie di primo grado – spiega Teghil – ma visto che un unico Ente, qual è la Provincia, gestisce una settantina di strutture da Tarvisio a Lignano equivalente a metà del territorio regionale, realtà diversificate e con varie tipologie di intervento da realizzare, auspicavamo maggiore apertura anche poiché nelle nostre strutture ospitiamo quotidianamente 23 mila studenti, che meritano la stessa attenzione degli allievi dei primi due cicli scolastici. E’ vero che elementari e medie sono le più diffuse ma il Comune ha un impegno decisamente diverso, circoscritto e meno esteso rispetto a quello della Provincia”. L’assessore Teghil reclama, in particolare, per due progetti della Provincia non inseriti nella graduatoria e differiti al 2016. “Potevano essere già ammessi anche la sostituzione degli infissi al Marinelli (500 mila euro) e al Deganutti (corpi storici) per 200 mila euro – precisa Teghil -. Invece, le scelte della Giunta regionale hanno messo sullo stesso piano gli edifici scolastici dei Comuni e delle Province. I criteri adottati, in base ai quali alle Province potevano essere riconosciuti solo 3 progetti come ai Comuni sopra ai 15 mila abitanti, la dice lunga sulla sperequazione. Il metodo scelto doveva essere calato sulle nostre effettive esigenze peraltro manifestate in diverse occasioni”. Ma anche nell’assegnazione dei contributi alle Province, Teghil ravvisa una penalizzazione per Udine: “Abbiamo ricevuto poco più di Trieste alla quale è stato assegnato 1 milione di euro”. Sul fronte dell’edilizia scolastica, dunque, considerando i tre progetti ammessi al finanziamento, l’operatività dell’Ente rimane comunque ai minimi storici con investimenti complessivi nell’anno pari a 2,5-3 milioni di euro tra ordinaria e straordinaria manutenzione “ma con una potenzialità – specifica Teghil – di almeno il doppio come confermato dal fatto che, nelle ultime ricognizioni presentate alla Regione, venivano chieste aperture di spazi per 6,5 milioni di euro”.

Tra gli interventi in calendario per il 2015, oltre ai tre finanziati che dovranno essere affidati entro ottobre, rientrano: la sistemazione delle aree esterne per lo Stringher (quadro economico 105 mila euro), l’affidamento di incarichi professionali e lavori per l’ottenimento della Scia (ex certificato previsione incendi in 8 istituti della Bassa Friulana) per 142 mila euro, la realizzazione della scala d’emergenza esterna al Ceconi di San Giorgio di Nogaro (inizio lavori in questi giorni, valore 80 mila euro), la ripresa del cantiere dell’Uccellis (200 mila euro), l’adeguamento della sede scolastica di via Zugliano (80 mila euro), il completamento degli impianti tecnologici e pratiche per la Scia all’Isis Malignani di San Giovanni al Natisone (60 mila euro), interventi sull’impianto di sicurezza antincendio per il Deganutti di Udine (180 mila euro). Conclusi invece i lavori all’Ips di Tolmezzo (Candoni) dove sono stati realizzati adeguamenti all’illuminazione emergenza, potenziata la rete dei rilevatori fumo ed eseguite alcune compartimentazioni antincendio. “Auspichiamo che in corso d’anno – conclude Teghil – vengano individuate nuove soluzioni per consentire alla Provincia di intervenire nelle scuole in modo più massiccio”.

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