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Angiolo d’Andrea è la mostra di punta di Parco

redazione 7 Aprile 2014

Angiolo d'Andrea è la mostra di punta di ParcoGrande evento espositivo a Pordenone – dal 10 aprile al 21 settembre 2014, inaugurazione mercoledì 9 alle 18 presente Diana Bracco – per ridare luce all’opera e alla figura di Angiolo d’Andrea (1880 – 1942) pittore originario di Rauscedo, schivo e introverso protagonista della stagione artistica dei primi decenni del XX secolo tra Simbolismo e Novecento.

Attivo soprattutto in Lombardia e a Milano (ove si trasferì definitivamente nel 1906) e sensibile alla integrazione tra le arti, fu forse proprio questa sua indifferenza alle luci della ribalta, insieme alla lunga malattia che nell’ultimo decennio lo costrinse a ritirarsi dalla scena, farlo scordare a gran parte della critica dopo la sua morte.

Ad evitare la dispersione dell’opera di Angiolo intervenne Elio Bracco, fondatore dell’omonima azienda farmaceutica che, poco prima della scomparsa dell’artista già gravemente malato, decise di acquistare in blocco l’intero fondo di dipinti esistenti nello studio milanese dell’artista, preservandolo dallo smembramento.

Seguendo un vecchio desiderio di Elio, che probabilmente aveva conosciuto ed era legato a d’Andrea – “è mio vivo desiderio che rifulga l’opera di questo maestro” scriverà successivamente a uno degli eredi – la Fondazione Bracco, e in particolare la sua Presidente Diana Bracco, ha ora deciso di riportare l’attenzione sulla produzione e sull’avventura artistica del pittore friulano, promuovendo, nel 2012 a Milano e ora nella sua terra d’origine,
la prima grande esposizione a lui dedicata, affidata alla cura di Luciano Caramel e con un catalogo edito da Skira ricco di contributi storico-critici.

Circa 120 opere dunque, tra dipinti e disegni (una novantina di proprietà della famiglia e della Fondazione Bracco, altre rivenute presso gli eredi D’Andrea o in collezioni pubbliche e private), saranno esposte a Pordenone, in collaborazione con il Comune di Pordenone, alla Galleria d’arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”.

Se la mostra milanese già esponeva lavori per la maggior parte inediti, Pordenone si arricchisce di dodici nuove opere, che daranno conto di ulteriori sviluppi negli studi e nella conoscenza dell’artista: un eccellente colorista che sviluppò una complessa e diramata ricerca stilistica

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