
A Cinemazero di Pordenone e al Visionario di Udine ospite il regista Damiano Michieletto e la produttrice Francesca Cima
Domenica 28 dicembre sarà una giornata speciale dedicata a Primavera, il nuovo film di Damiano Michieletto, che segna il suo esordio nella regia cinematografica. Il pubblico avrà l’occasione di incontrare il regista e la produttrice Francesca Cima in due appuntamenti: alle ore 11.00 al Visionario di Udine e alle ore 16.15 a Cinemazero di Pordenone, dove accompagneranno la presentazione del film e dialogheranno con gli spettatori. A Cinemazero prima della proiezione, grazie alla collaborazione con SiNota Cultura e Musica, a introdurre il film saranno proprio le note dell’opera del celebre ‘prete rosso’, suonate dal Quartetto d’archi Primavera, formato da Cinzia Jin Yuxuan e Assuera De Vido ai violini, Jessica Orlandi alla viola e Marco Anese al violoncello.Con Primavera, Michieletto firma un’opera intensa e rigorosa, un racconto solido e profondamente emotivo che mette al centro la musica come strumento di emancipazione, conoscenza e salvezza. Il film riesce a coniugare una forte potenza narrativa con una grande attenzione alla precisione storica, restituendo allo spettatore un affresco vivo e vibrante della Venezia dei primi anni del Settecento.La storia è ambientata all’Ospedale della Pietà, il più grande orfanotrofio della città, ma anche una straordinaria istituzione musicale che avviava le orfane più dotate allo studio della musica. La sua orchestra, composta esclusivamente da giovani donne, era tra le più apprezzate d’Europa e attirava mecenati e viaggiatori da ogni parte del continente.Protagonista del film è Cecilia, vent’anni, violinista di talento che vive da sempre alla Pietà. La musica ha spalancato per lei orizzonti interiori immensi, ma non le ha concesso la libertà: le sue esibizioni avvengono solo all’interno dell’orfanotrofio, dietro una grata che la separa dal pubblico, selezionato e privilegiato. Il suo destino sembra già scritto, confinato tra quelle mura, fino a quando un improvviso e inatteso vento di primavera inizia a incrinare certezze e abitudini.Il punto di svolta arriva con l’ingresso di un nuovo insegnante di violino, destinato a lasciare un segno profondo nella vita di Cecilia e nella storia della musica. Il suo nome è Antonio Vivaldi.Come spiega lo stesso Michieletto, Primavera nasce da un’intuizione intima e personale: «Più che un romanzo è un lungo monologo interiore, una lettera di Cecilia alla madre mai conosciuta. Con la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi abbiamo creato una struttura per quello che è soprattutto il racconto di una sensazione e di una relazione. Sentivo che c’era una forte affinità. In questi anni ho sempre raccontato storie con la musica, e anche questa lo è. Tutto passa attraverso lo sguardo di Cecilia, che non è mai uscita dall’orfanotrofio».


