
Il 24 giugno 2025 (con quasi un’ora di ritardo…), Gorizia, Capitale Europea della Cultura, ha vissuto un momento storico grazie ai Massive Attack, che hanno trasformato il palcoscenico di “GO! 2025” in un evento totale, travolgente, quasi mistico, il concerto è stato organizzato da FVG Music Live e VignaPR, in collaborazione con PromoTurismoFVG, il GECT GO e il Comune di Gorizia.
Sul palco, Robert “3D” Del Naja e Grant “Daddy G” Marshall hanno abbattuto ogni confine tra musica e attivismo, tra arte e politica in un contesto che esso stesso celebra la cooperazione transfrontaliera come arma di socialità e scambio culturale dove rompe le barriere, costruisce ponti, coinvolge la comunità attraverso la cultura come resistenza e rinascita dove l’arte può ancora scuotere le coscienze.
“GO! 2025”, mira a costruire una nuova identità culturale transfrontaliera tra Gorizia e Nova Gorica, ed è qui che si è inserito il concerto del leggendario duo di Bristol come un atto artistico e politico dirompente, capace di fondere estetica sonora e denuncia sociale, esprimendo una forma d’arte viva, coinvolgente e pulsante.
L’iniziativa “GO! 2025”, pensata per unire i popoli attraverso arte, musica, teatro e digital storytelling (una forma di narrazione che unisce le tecnologie digitali come video, audio, immagini, testi ed interattività, al racconto di storie personali, culturali, educative o artistiche), ha trovato nei Massive Attack i portavoce perfetti: radicali, visionari, profondamente contemporanei nella concezione espressa da un palco altamente scenografico quanto minimalista: un blocco nero, austero e monolitico, che dominava la scena quasi fosse un portale verso un’altra dimensione sensoriale. Più che un concerto, si è trattato di una performance distopica, un rito sonoro, visivo e spirituale, una denuncia senza mezzi termini sugli orrori contemporanei che ha travolto e coinvolto il pubblico presente.
Le immagini crude di Gaza, del Congo sfruttato e violentato per alimentare il benessere occidentale, le devastazioni in Ucraina e i condizionamenti mentali usati dal potere per il controllo delle masse, scorrevano impietose sul grande schermo a LED, accompagnate da un flusso ininterrotto di testi in italiano – duri, didascalici, martellanti – che denunciavano l’orrore della disuguaglianza globale e la manipolazione dei media nell’apatica complicità dell’Occidente.
E poi c’era la loro musica, i brani iconici – Teardrop, Inertia Creeps, Angel…– sono diventati colonne sonore di un mantra collettivo, mentre il pubblico fischiava alla vista dei potenti che passavano in sequenza sullo schermo e si univa nel grido “Gaza libera”.
Il loro sound oscuro e magnetico ha avvolto Gorizia in un’esperienza multisensoriale che diventerà sicuramente memoria nel buio collettivo della nostra epoca.