
Philip Yung rappresenta Hong Kong con il film drammatico Papa, tratto da un fatto di cronaca :un giovanissimo ha ucciso la madre e l a sorellina.
Motivo:la sovrappopolazione danneggia Il pianeta, bisogna diminuirla cominciando da quel poco che puoi fare individualmente.
Nin il padre del duplice omicida tenta di ricostruire la vita al giovane folle, cercando di farlo uscire dal carcere per restituirgli una possibilità.
Si apre una ampia pagina di riflessioni, sul tema del recupero e dei rischi che comporta il riammettere l’assassino nella società.
Il film offre al solito una fotografia straordinaria e racconta una storia i cui contorni di umanità arricchiscono i dialoghi tra I protagonisti.
Lo scorrere della vicenda è caratterizzato anche dai ricordi di Nin padre per sempre, così appaiono accanto alle drammatiche verità della follia, anche riletture di una vita famigliare serena.
Nulla avrebbe fatto presagire il dramma.
Ma quando scoppia l a bomba della malattia… impossibile coglierne il più piccolo segnale.
Chissà, forse l’attività di ristoratore e di macellatore di carni di Nin. ha scatenato un quid profondo e impenetrabile nel giovane.
A tratti dallo scorrere della vicenda ci è parso, quasi in un cono d’ombra, che cibi e animali trattati con il coltello cercassero in un quadro di misteriose improbabilita, la loro rivincita o forse la vendetta.
Vito Sutto