
Venerdì 3 ottobre ho avuto il piacere di assistere alla prima presentazione del libro “Shizuku, sette porte per incontrarti” scritto da Alice Pasin, operatrice olistica e fondatrice di Uminami. L’opera nasce da una serie di esperienze vissute dalla stessa Alice che l’hanno indotta a modificare radicalmente la sua vita portandola ad una nuova rinascita e alla volontà di ripartire da zero per ritrovare il proprio spazio e il proprio tempo. Il libro è in realtà un percorso che induce il lettore a ritrovare sé stesso, a ritrovare la propria autenticità e bellezza interiore. L’autrice ci invita a prendere momentaneamente le distanze dalla frenesia della nostra quotidianità, a seguirla ed accompagnarla in un viaggio dove, aprendo sette diverse porte dentro di noi, possiamo riuscire a trovare più spazio per noi stessi ascoltando quello che abbiamo dentro facendoci cullare dalle nostre proprie emozioni. Più che un libro da leggere con gli occhi è un libro da leggere con il cuore. E’ un libro da leggere a sé stessi ad alta voce al fine di ascoltarci in una sorta di dialogo interiore e questo è uno dei motivi per cui questo libro è stato pubblicato solo in versione cartacea, perché deve essere un oggetto da sentire tra le proprie mani, da sfogliare annusando il profumo delle pagine stampate, ascoltando il fruscio dei fogli, mentre si arricchisce con i propri appunti e note ai margini del testo. Durante la presentazione del suo lavoro Alice è riuscita a catturare l’attenzione del pubblico, è riuscita a far nascere emozioni in chi l’ascoltava, è riuscita ad esternare quella dolcezza che la caratterizza, ma soprattutto è riuscita a trasmettere il suo senso di “gentilezza”, inteso non nel senso letterale del termine ma come riconoscimento del valore e del rispetto per se stessi e l’accettazione delle proprie emozioni.Il libro adesso è sopra il mio comodino, ogni sera ne rileggo alcune pagine, lentamente, con calma, per assaporarle parola dopo parola, per sentire il rumore dell’acqua che scorre tra le righe, perché Shizuku in giapponese vuol dire goccia e una goccia unita ad altre gocce può formare un mare.