
Riprendersi la vita… Questo è l’imperativo categorico per Olga, che con i suoi trentotto anni, due figli, un cane, deve far fronte all’imprevisto del figlio… di un marito che le preferisce una donna più giovane.
Che tumultuosi sentimenti, che casino… un figlio che vomita e che in giorno le dice anche che tutto sommato…. papà ha fatto bene a l lasciarla.
Il veleno e il disordine in una casa dove l ok specchio è quasi chiamato a rispondere al degrado di Olga.
Il romanzo di Elena Ferrante viene così riletto d a Gaia Saitta e proposto da Css Teatro Contatto a Udine al Palamostre nella tre giorni 6,7,8 marzo ore 20,30.
Pubblico sul palco scenico per una partecipazione più diretta.
Il dramma della donna può apparire senza uscite, non è però senza speranza perché l’energia vince l’abbandono e la gabbia esistenziale si può smontare.
E così dopo la depressione e i giorni dell’abbandono a se stessi, giungono i giorni del riscatto.
OLGA Gaia, chiama la gente sul palco a montare la gabbia appartamento.
Si parte per il mare, dove c’è la tavola blu che cancella il grigio.
Prima però, con l’aiuto di tutti si smonta a pezzi la vecchia vita e si mette tutto da parte, strutture e sovrastrutture, pareti e oggetti.
Poi anche l’ombrellone e il secchiello per giocare sulla sabbia possono servire, ma soprattutto indispensabile è un nuovo animus, con l’aiuto di tutti, perché il pubblico in sala, la società insomma, deve partecipare allo smontaggio solidalmente.
La decostruzione ricostruisce.
Un messaggio fondamentale per ogni ripartenza.
Spettacolo da non perdersi.
In queste ore a Udine.
E se ti chiamano sul palcoscenico sali senza timidezze… nel vero senso della parola
Vito Sutto