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Trasporto disabili a scuola: la Regione in difficoltà a organizzare il servizio, rimpalla la competenza sui Comuni

redazione 21 Settembre 2016
disabili

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La denuncia dell’assessore provinciale Elisa Asia Battaglia

“La Regione non riesce a organizzare il servizio di trasporto casa-scuola per un gruppo di studenti disabili e rimpalla l’incombenza ai Comuni”. È la denuncia dell’assessore provinciale Elisa Asia Battaglia che punta il dito contro la politica accentratrice della Regione e le conseguenze della riforma degli enti locali sui servizi resi ai cittadini. I fatti. Diversi ragazzi disabili che frequentano le scuole superiori del territorio provinciale hanno usufruito negli anni di un servizio di trasporto a scuola dedicato coordinato, fino al 30 giugno scorso, dalla Provincia di Udine come funzione incardinata nella competenza trasporti sulla base di un modello messo a punto dal servizio politiche sociali dell’Ente. Un servizio consolidato e ad hoc che risponde a una competenza attribuita alla Provincia quello relativo all’utenza disabile nella fascia d’età scolastica (scuole superiori), tant’è che erano in essere diversi protocolli d’intesa con rispettivi ambiti socio sanitari di riferimento. Tutto questo viene a cessare lo scorso 1 luglio da quando la competenza in materia di trasporti è transitata, insieme ad altre competenze, in mano alla Regione “che, ingolfata di funzioni, – tuona Battaglia – non è riuscita a garantire la continuità del servizio con un’organizzazione propria, lasciando soli i Comuni nella fattispecie quelli di Palazzolo dello Stella e Tavagnacco dove era richiesto il trasporto. E’ solo grazie all’impegno e alla responsabilità degli amministratori locali e di alcune associazioni coinvolte che i ragazzi non sono rimasti a piedi. Questo, infatti, era il rischio che si poteva correre a causa dell’inadempienza della Regione che non è riuscita a prendere in carico il servizio. Ecco in cosa si traduce l’accentramento di funzioni correlato alla riforma degli enti locali: – conclude Battaglia – una totale confusione in seno al grande apparato della Regione che non è riuscita per tempo a organizzare un servizio ormai ben collaudato e importante per garantire all’utenza debole parità di trattamento e accesso alle scuole secondarie superiori. Mi auguro che l’impasse in cui è piombata la Regione dal 1 luglio non generi altri disservizi; purtroppo le premesse non lasciano ben sperare”.

 

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