
STRASSOLDO – Nel braccio sinistro della chiesa di San Nicolò a Strassoldo si trova l’altare di San Rocco con una pala del XVIII secolo. Vi è conservata l’urna con le reliquie di San Felice, donate dall’arcivescovo di Udine nel 1802. La tradizione della loro venerazione, interrotta per un periodo, è stata ripresa nel 2017 e prosegue ogni anno. La comunità di Strassoldo, profondamente legata a questo rito che affonda le sue radici in oltre due secoli di storia, partecipa con grande fervore alla preghiera, quest’anno guidata da don Africain Mugabo,
È un momento di fede che unisce generazioni e rafforza il senso di appartenenza. L’opuscolo di Luigino Gazzola ricorda che l’urna con le reliquie di San Felice subì vari interventi nel tempo: il primo nel 1844, quando andarono perduti alcuni sigilli originali. I restauri successivi modificarono la disposizione delle ossa, ricomposte in forma di corpo umano. Un’ampolla con il sangue del santo, citata da antichi documenti, sembra scomparsa: le radiografie del 2017 non ne hanno trovato traccia, così come non sono stati rinvenuti i presunti biglietti nascosti nei guanti della figura. L’ultimo restauro, durato nove mesi, ha restituito splendore all’urna grazie al lavoro di artigiani specializzati. Le reliquie restano un importante patrimonio storico e religioso, ancora avvolto da alcuni misteri. San Felice, vescovo martire, nacque intorno al 247; inviato in Africa dal Papa, durante le persecuzioni del 303 rifiutò di consegnare i libri sacri, venne decapitato a Venosa il 30 agosto 303 e sepolto dai cristiani.
Livio Nonis


