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Premio Moret d’Aur al Comune di Premariacco

redazione 12 Novembre 2013

Premio Moret d'Aur al Comune di PremariaccoSorpresa e orgoglio per i cittadini di Premariacco: il Comune è stato premiato con il Moret d’Aur per il suo personaggio più noto, il primo maestro di scherma italiano Fiore dei Liberi. Rocco Ieracitano è stato l’unico sindaco, assieme a quello di Sequals, paese natio di Carnera, a ricevere la prestigiosa onorificenza e un premio (un quadro).

In tutte le lingue si dice “fioretto”, ma quanti sanno che deriva dal “nostro” Fiore di Premariacco? “In Friuli e in Italia è quasi conosciuto, paradossalmente all’estero è più noto – commenta il primo cittadino di Premariacco -. Al Moret d’Aur tutti sono stati premiati per qualcosa che hanno fatto loro, vicino nel tempo; forse oggi Fiore, che quando scrisse un manuale di guerra non pensava certo allo sport, si chiederebbe perché lo premiano!”.

Di tentativi di valorizzare questa importante figura, vissuta nel XIV secolo, sono stati fatti dall’ammninistrazione sin dal 2005, anno di insediamento della giunta Ieracitano, “ma è difficile dare la giusta visibilità per un comune piccolo come il nsotro. Qui c’era un’associazione di scherma, io stesso tiravo di fioretto, poi questa disciplina si è concentrata su Cividale, in sinergia con la Sangiorgina e Udine”.

Fiore de’ Liberi viene ricordato nel logo del Comune e dà il nome alla proloco locale.

Fiore è considerato il primo maestro della scuola italiana di scherma. La sua fama come Mastro d’Arme lo portò in diverse corti nobiliari: Mantova, Padova, Pavia, Ferrara. Proprio nella città estense, nel 1409, per desiderio del marchese Niccolò III d’Este compose il trattato di scherma “Flos Duellatorum”. Si tratta di uno dei primi e più famosi manuali del genere nel quale egli insegna l’arte della lotta a mani nude, la lotta con la daga, la scherma con la spada, con la spada a due mani, con il bastone, con l’azza, con la lancia e a cavallo.

Il suo trattato conobbe già all’epoca un’enorme diffusione, tale da influenzare ogni maestro italiano che venne dopo di lui e i numerosissimi maestri d’arme stranieri che in Italia vedevano l’ambiente migliore per la loro formazione. Ancor oggi è diffuso e studiato da numerose scuole di scherma antica in tutto il mondo.

Ai giorni nostri sono pervenute solo tre copie parziali dell’originale manoscritto, due più antiche conservate negli Stati Uniti d’America (collezione Morgan e collezione Getty) e una terza, più tarda ma con più pagine, conservata in Italia (collezione Pisani-Dossi), sopravvissuta solo in facsimile, essendo andata perduta agli inizi del XX secolo.

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