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Dopo le Uti, altri enti per la gestione del patrimonio culturale, acqua e rifiuti

redazione 23 Febbraio 2016
NORDEST_news

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Si chiameranno Erpac e Ausir e saranno i nuovi organismi regionali destinati rispettivamente alla gestione del patrimonio culturale, dei servizi idrici e dei rifiuti.  L’obiettivo è la governance dei rispettivi settori e, per quanto riguarda la cultura, occuparsi di luoghi e istituti che dal 1 luglio 2016 passeranno dalle Province alla Regione, in virtù del trasferimento di funzioni connesso con la riforma degli enti locali. Su queste nuove realtà, alza la voce il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini. “Dopo aver moltiplicato le Province istituendone circa una ventina al posto delle 4 attuali provocando proteste e attriti senza precedenti, continua in maniera decisa l’azione della Regione contro il contenimento della spesa pubblica. Oltre alle Uti, infatti, nasceranno nuovi enti che andranno a infoltire la folta schiera di organismi con funzioni amministrative esercitate al fianco di Regione e Comuni, dotate di direttori, revisori dei conti, assemblee…”. Fontanini ritiene che anche questa manovra, promossa nel nome della razionalizzazione, produrrà, invece, costi aggiuntivi per la collettività a partire, a esempio dalle retribuzioni dei direttori, le cui remunerazioni si aggiungeranno a quelle dei direttori delle 18 Uti, “alla faccia dei tanto enunciati risparmi connessi alla nuova gestione – commenta il presidente -. Gli unici risparmi effettivi di questa riforma saranno i mancati trasferimenti di risorse ai Comuni ricorrenti perché di contenimento della spesa pubblica non vi è neppure l’ombra nonostante l’assessore Panontin si prodighi ad affermare il contrario. Basti pensare all’inquadramento in Regione dei dipendenti provinciali con relativi benefit. Con il passaggio dei funzionari delle Province dell’area lavoro, l’aumento della spesa è stato già di 2 milioni di euro. E il dato è destinato ad aumentare con il futuro passaggio di altri dipendenti delle Province alla Regione come gli agenti della Polizia Provinciale, i funzionari del servizio caccia e pesca prossimi al “trasloco”. “E la creazione di enti aggiuntivi – assicura il presidente della Provincia di Udine – accrescerà la spesa pubblica, senza effettivi vantaggi nella qualità dei servizi ai cittadini che, invece, saranno chiamati a sostenere finanziariamente questo disegno versando nelle casse della Regione tasse con importi di gran lunga maggiori”.

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