
Il piazzale del Castello è illuminato, la scenografia offre lo scalone che conduce al Salone della Patria del Friuli,
Il pubblico di ogni fascia d’età. E lui, Herbie canta e balla per festeggiare i suoi sessant’anni di carriera.
E lo fa con quattro stupendi compagni di avventura, Terence Blanckard, Lionel Loueke, James Genus e Jaylen Petinaud. Sono gli strumentisti che ti aspetti, data la potenza mondiale della prima stella, ma comunque sorprendenti ed inimitabili.
Davanti a loro persino la breve pioggia si ferma per non rovinare la festa.
Non ci sarebbe riuscita ma meglio ascoltare il genio musicale che é anche ambasciatore UNESCO per la pace.
Lui sa che la musica distrugge le barriere e pone presupposti di concordia.
La potenza dei suoni fa tacere le armi.
Scendiamo la scalinata del castello dopo oltre due ore di spettacolo con questa convinzione.
Forse illusione ma va ricordato che lo spirito del jazz è spirito di apertura.
Segnaliamo il successo e lo firmiamo con il nome di Herbie Hancock. E poi non possiamo dimenticare il direttore artistico Giancarlo Velliscig,il coordinamento organizzativo Angela Di Francescantonio e una equipe di valorosi collaboratori.
Anche la 35 esima edizione sta arricchendo la città.
Vito Sutto