
Venerdì 28 novembre a Cinemazero secondo appuntamento con la rassegna di cinema e cultura africana.
Alle 20.45 KHARTOUM con introduzione di Matteo D’Alonzo di EMERGENCY.
Alle 18.30 a spazioZero l’autrice Eva Crosetta presenta il suo ultimo libro, un diario di viaggio dal Congo.
Gli Occhi dell’Africa, rassegna promossa da Cinemazero insieme a Caritas, Centro culturale Casa dello Studente Zanussi e Centro Missionario Diocesano, con la collaborazione di Pordenone Docs Fest e di numerose realtà associative del territorio, torna a Cinemazero con un doppio appuntamento in programma venerdì 28 novembre. Una giornata dedicata a storie, sguardi e testimonianze capaci di avvicinare il pubblico alle realtà del continente africano.
Alle 18.30, nello spazioZero, si terrà la presentazione a ingresso libero del libro Che colpa ne ho io se sono nato in Congo all’ombra di un mango? alla presenza dell’autrice Eva Crosetta. La giornalista e conduttrice televisiva accompagna i lettori in un viaggio personale e sorprendente. Con delicatezza, ironia e un profondo senso di riconoscenza, Crosetta racconta il suo percorso e le esperienze vissute nella missione di Kinshasa, offrendo al pubblico uno sguardo autentico su una realtà complessa e luminosa al tempo stesso.
La serata prosegue alle 20.45 in Sala Pasolini con la proiezione del film Khartoum, diretto da Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea Mohamed Ahmed e Phil Cox. Presentato in lingua araba con sottotitoli in italiano, il film sarà introdotto da Matteo D’Alonzo, Country Director Sudan di EMERGENCY.
Khartoum racconta cinque vite all’interno di una città e, attraverso esse, il destino di un’intera nazione. Nel 2022 quattro giovani registi sudanesi, insieme a un regista inglese, hanno seguito l’esistenza quotidiana di un impiegato statale, una venditrice di tè, un volontario dei comitati di resistenza e due bambini di strada, tutti accomunati dalla ricerca della libertà. Le loro storie si intrecciano tra sogni animati, rivoluzioni popolari e l’esplodere di una guerra che li costringe a fuggire e a reinventare il proprio futuro.


