
in mostra l’opera “Testa di cavallo” per celebrare la sua memoria
A quasi due anni dalla sua scomparsa, il colonnello in pensione e artista Enrico Cosentino viene omaggiato a Trieste con l’esposizione di una sua opera. L’inaugurazione della mostra “Galoppi di libertà” si terrà domani, giovedì 4 settembre alle ore 18.30 presso la Galleria Fenice n. 2 del Circolo
Fincantieri Wärtsilä, al primo piano.L’opera, intitolata “Testa di cavallo”, è stata realizzata negli anni ’70 con colori ad olio e stucco. Il quadro, che misura 88,8 x 79,4 cm, fu incorniciata personalmente dall’artista. L’esposizione dell’opera di Enrico, è un’iniziativa del nipote Aran, che all’interno della mostra presenterà sette opere fotografiche insieme ad altre giovani eccellenze artistiche.
Enrico Cosentino (1935-2024), nato a Caporetto, fu un colonnello di artiglieria da montagna molto rispettato, che oltre ad aver partecipato alla storica impresa della forcella della Creta Forata in Carnia, ha ricevuto la Medaglia d’Oro Mauriziana. Le sue passioni, fin da giovane, spaziavano dallo sport alla pittura, dalla scultura alla poesia. L’opera “Testa di cavallo” è stata selezionata dal nipote sia per la pertinenza con il titolo della mostra “Galoppi di libertà” e sia perchè rappresenta l’eredità artistica e culturale trasmessa al giovane Aran.
“Mio nonno è stato un importante punto di riferimento, la sua fiducia e il suo sostegno mi hanno permesso di diventare l’artista e attivista che sono oggi. Questo omaggio desidera onorare il suo spirito e la sua passione per l’arte” afferma Aran Cosentino.
Gli organizzatori del Festival delle Giovani Eccellenze hanno accolto l’idea del giovane Cosentino, inserendo l’opera di Enrico, anche se fuori concorso, convinti che la storia di due generazioni unite dalla stessa passione per l’arte e la bellezza incarni fedelmente il motto del Festival: “L’eccellenza è contagiosa”.
La mostra “Galoppi di libertà”, oltre all’omaggio ad Enrico, presenterà le opere di giovani talenti provenienti da tutto il mondo, tra cui i fotografi Aran Cosentino e Andreas Martin Fedrigo (Italia), e i pittori Natrueporn Klebkeaw (Thailandia), Hasan Eshboltayev (Uzbekistan) e Izabela Kliska (Slovacchia).