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La Finanziaria regionale si ricorda dei Comuni e si dimentica delle Province

redazione 20 Dicembre 2012

La Finanziaria regionale si ricorda dei Comuni e si dimentica delle Province

Zero spaccato. A tanto ammonta il finanziamento straordinario approvato in queste ore dal Consiglio regionale a favore delle Province. Nella legge finanziaria è stata in parte esaudita la richiesta dei Comuni capoluogo e completamente disattesa quella delle Province. Ai Comuni, dei 4 milioni di euro richiesti, infatti, ne sono stati assegnati 2, niente invece alle Province che avevano chiesto 3 milioni di euro.

«Si trattava di un ulteriore aiuto agli enti locali – attacca il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini – che, secondo quanto concordato in precedenza avrebbe visto anche alle Province ulteriori 3 milioni di euro. È una decisione incomprensibile: se prima vi era qualche dubbio sulle intenzioni del Governo Tondo sul futuro degli enti di area vasta, quanto deciso in queste ore scioglie ogni perplessità».

La notizia del mancato finanziamento degli enti di area vasta è stata appresa nella mattinata di oggi mentre era in corso a palazzo Veneziano l’Ufficio di presidenza dell’Upi.

«Una decisione inspiegabile stante il fatto che dei due milioni di euro concessi ai comuni capoluogo avranno beneficio meno cittadini rispetto a quanti risiedono nell’intero territorio provinciale. A Trieste non sembra fregare nulla di quanto sta accadendo», aggiunge Fontanini. «Certo, importanti rassicurazioni arrivano per quelle che saranno le cifre in sede di assestamento, ma si tratta di ipotesi. E noi con le ipotesi non facciamo niente. Come possiamo immaginare a un futuro degli enti di area vasta in questi termini – si interroga Fontanini -. E questo all’indomani di prese di posizione importanti di chi ha comprovato che la chiusura delle Province non porterà nessun vantaggio economico, anzi». Reazioni anche in sede Upi dove i diversi rappresentanti hanno stigmatizzato le decisioni del consiglio regionale.

«E se dobbiamo dirla tutta – continua Fontanini – non si comprende la decisione neanche in chiave politica: 3 su 4 degli attuali sindaci delle città capoluogo appartengono a compagini partitiche di segno opposto di quelle dell’attuale governo regionale. Personalmente – conclude Fontanini – non sarò in grado di approvare un bilancio di previsione “serio” per la Provincia di Udine. E per serio – precisa Fontanini – intendo un documento economico finanziario che risponda alle esigenze del territorio e non a far andare avanti la Provincia. È ora di smettere di tenere in considerazione solo i Comuni e privare le Province di qualunque piccolo aiuto. Siamo tutti enti locali che lavoriamo a favore dei cittadini che vivono qui».

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