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Pordenone si tinge di Buriazia

redazione 3 Settembre 2012

La Siberia sterminata, terra dell’etnia buriata, di leggende sciamaniche, della purezza più limpida al mondo delle acque del Bajkal. L’invasione dei siberiani sarà una delle maggiori sorprese della sedicesima edizione dell’Arlecchino Errante. Uno dei momenti più mistici e al contempo “chiassosi” del meeting internazionale di teatro organizzato dalla Scuola Sperimentale dell’Attore. Dopo la sfilata su cavalli in maschera durante l’arlecchinata nella Loggia del Municipio, fa ingresso sulle scene giovedì 6 settembre alle 21 all’auditorium Concordia di Pordenone, il Teatro stabile regionale “A. Vampilov” di Irkutsk, con una delle più leggendarie storie della regione russa: “La fanciulla del cielo – il cigno”. Una donna che si tramuta in cigno; il giovane cacciatore Khoredoi che se ne innamora dopo averla vista sulle rive del Bajkal e che, per poterla sposare, le ruba l’abito magico che le donava il potere del volo. Amore, onore, giustizia, il Vecchio Bianco – una delle divinità più adorate dell’epos buriata – racconta agli spettatori questa storia che fonde stilemi, riti e magia provenienti dalla Buriazia. Perfino la violenza del crudele Khan che obbliga Khoredoi alle peggiori scelleratezze: e proprio dalle rive del Bajkal pare sia giunta la madre del temutissimo Gengis Khan.

Lo spettacolo – in replica martedì 11 settembre a Maniago alle 21 al Teatro Verdi – è diretto da Viktor Tokarev che ne ha curato allestimento e regia; la traduzione in italiano di alcune parti della sceneggiatura è a cura di Elena Universaliuk. Sul palco gli attori dello stabile di Irkutsk dedicato ai giovani e alle nuove drammaturgie Nikolai Kabakov, Viačeslav Stepanov, Natalia Malamud, Serghei Pavlov, Nikolai Kulebiakin, Liudmila Revtovič, Elisaveta Kudlik. La musica orginiale è opera di Baldantseren Battuvšin, eseguita da Svetlana Gomboeva con il morin khuur, lo strumento tradizionale buriata e del popolo mongolo, una sorta di violino suonato in verticale con corde di crine di cavallo. Oltre al dolce suono di questo particolare strumento, nello spettacolo risuoneranno anche gli antichi canti gutturali in lingua buriata, accompagnati dal suono del tamburello.

Un ideale ponte tra folkore tradizionale e sentimenti universali globali, in un intreccio tra danza, teatro, poesia e lingue diverse. Oltre alla coreografia di Nikolai Šargaev, le scenografie sono a cura dell’artista Balžinima Doržiev – artista emerito della Federazione Russa, laureato all’Accademia di Belle Arti di Leningrado – i cui bozzetti per lo spettacolo sono esposti in una mostra che inaugurerà mercoledì 5 settembre alle 18,30 al San Francesco. I disegni di Doržiev faranno da contrappunto agli studi di Claudia Contin per lo spettacolo che andrà in scena il prossimo novembre “Gluck – l’altro pianeta” della Scuola Sperimentale dell’Attore, esposti nella saletta del Caffè letterario.

A introdurre nel mondo della Buriazia, mercoledì 5 settembre alle 19 sarà il simposio dedicato a “La regione del lago Bajkal” – lo specchio lacustre più grande al mondo – condotto da Angelo con la partecipazione di Alberto Vidon, immagini di Marco Pighin e Andrea Deganuto. Ospite d’onore, il Teatro “A. Vampilov” di Irkutsk con il direttore Viktor Tokarev che racconterà la creazione della messa in scena “La fanciulla del fiume – il cigno”. A chiusura simposio, un assaggio siberiano, con la Solyanka preparata da Natasha Greer, minestra tipica della tradizione russa che oltre alla vodka incontrerà il Refosco friulano. Al termine della rappresentazione al Concordia, giovedì 6 settembre, tornano gli assaggi locali con il “D.o.p.o spettacolo” a cura della Cantina Rauscedo, Latteria Venchiaredo, del Salumificio Pantarotto e del Panificio I Sapori del Grano.

La settimana russa prosegue con il capolavoro di Anton Cechov “Kastanka” sabato 8 settembre alle 21 e domenica alle 21 all’ex Convento di San Francesco, con il teatro Vampilov e la regia di Igor Livant, preceduto venerdì 7 alle 21 dal simposio “Sotto il segno di Cechov. Vita e teatro in Russia” in cui verrà proiettato il corto “Les Epousailles” di Pierre Filmon, tratto da “Il Matrimonio”, un atto unico tra i più famosi dello stesso Cechov. Gli spettacoli della compagnia siberiana sono a pagamento, con apertura della biglietteria un’ora prima della messa in scena.

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