
La regista Carolina Cavalli e l’attrice Benedetta Porcaroli a Cinemazero
Domenica 7 dicembre alle 18.00 Cinemazero accoglierà la regista Carolina Cavalli e l’attrice Benedetta Porcaroli, fresca del Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile alla Mostra del Cinema di Venezia per questo film, per presentare Il rapimento di Arabella. Un racconto che interroga, con delicatezza e ironia, il bisogno universale di sentirsi finalmente “giusti” nel mondo.
Il film racconta la storia di Holly, ventotto anni, una giovane donna che ha sempre avuto la sensazione di essere la versione sbagliata di sé stessa, come se la sua vita avesse preso una direzione diversa da quella che avrebbe voluto. Quando incrocia il cammino di Arabella, una bambina che sembra custodire un mistero più grande della sua età, Holly è colta dalla convinzione improvvisa di aver ritrovato una sorta di sé stessa bambina. Arabella, desiderosa di fuggire da casa, decide di nascondere la propria identità e di assecondare l’illusione di Holly: l’idea impossibile ma seducente di tornare indietro nel tempo e di diventare finalmente qualcuno di speciale.
“Il rapimento di Arabella non parla propriamente di un rapimento nel senso più tradizionale del termine, anche se si intitola così”, spiega Carolina Cavalli. “Parla soprattutto di una ragazza che trova un modo per risolvere il suo passato, superare i rimpianti, calmare l’ansia del futuro e dimenticare le aspettative fallite. La protagonista, Holly, fa parte di quel gruppo di persone, una generazione forse, che teme che la vita sia sempre altrove. Da piccoli si immaginano mille vite, anche se poi se ne vive soltanto una; continuare a pensare così da adulti, però, porta a svalutare la realtà, a distrarsi dal mondo e dal senso delle cose, dalla loro bellezza e ingiustizia, dalle proprie azioni.”
L’incontro a Cinemazero offrirà quindi non solo la possibilità di scoprire un’opera intensa e fragile, ma anche di approfondire con la regista e l’interprete i temi più profondi del film, tra identità, desideri irrealizzati e il difficile rapporto con il proprio tempo.


