
La villa di Passariano offre uno splendido viaggio tra Gauguin e Hopper
A cura di Marco Goldin organizzato da Erpac e Linea d’ombra, la mostra è una stupenda esplorazione attraverso 130 opere, del concetto di confine, inteso come spazio fisico, simbolico e spirituale.
La rassegna ci apre le sue porte con due opere di Zigaina che ci rimandano alla tematica dei girasoli, confine tra natura e simbolo, perché il girasole va a cercare la luce come il pittore che in essa individua la vita.
I confini dell’esistenziale li cogli in Alessandro Papetti con le sue figure cariche di interrogativi angosciosi.
E pure in Matteo Massagrande con il suo gioco di interni che tendono ad uscire in spazi indefiniti e dilatati sul mare.
La mostra, della quale stiamo offrendo leggeri passaggi, continua con altre opere che vi proponiamo, e quindi suggeriamo Mark Rothko che induce alla riflessione con un quadro che rimanda alla terra che confina con il cielo. Una linea orizzontale traccia La separazione netta ma armonica tra le due parti.
Paul Cezanne invece irrompe con i suoi alberi che squarciano l’azzurro con I loro verdi non meno luminosi del cielo, mentre la terra rossa sembra accogliere queste piante e indurle a crescere.
Immergersi nei quadri di Kensett con la sua opera del. 1869 significa trovarsi nel confine universale ma anche simbolico tra la terra e il mare, tra l’io e l’immensità della natura travolgente.
La sala dedicata ad Hopper è sorprendere per il rapporto che l’artista cerca tra figura e spazi, nello scandire le linearità orizzontali e verticali di un disegno che assume a tratti caratterizzanti quasi sonore.
Gauguin invece ci trasporta in quel mondo sconosciuto i cui confini erano ancora ignoti all’uomo del 1892.
Concludiamo questa rapida lettura con Monet che ci trasporta nel sempre suggestivo Mediterraneo della Provenza dove il confine tra vegetazione, mare e lontano profilo dei monti si copre quasi di una misteriosa carica di trepida emozione.
L’arte è emozione profonda, per colui che la produce e per chi con essa respira pagine di suprema bellezza.
Vito Sutto


