
Le sale canoviane del Museo Correr accolgono il primo capitolo del ciclo Dialoghi Canoviani, dedicato all’incontro tra la scultura di Antonio Canova e la ricerca contemporanea. Protagonista di questa edizione è Karen LaMonte con la mostra Nocturnes, a cura di Chiara Squarcina e Eraldo Mauro.
L’esposizione mette in dialogo il linguaggio neoclassico di Canova con la poetica visionaria di Karen LaMonte, artista statunitense nota per le sue sculture in vetro, ceramica e bronzo che indagano l’identità, la presenza e l’assenza del corpo umano attraverso l’abito. In Nocturnes, LaMonte esplora la dimensione della notte come spazio di introspezione e metamorfosi: le sue figure evanescenti, sospese tra materia e spirito, rievocano i drappeggi canoviani ma ne sovvertono la funzione, trasformandoli in segni di un corpo assente, di una presenza suggerita più che mostrata.
Le quattro sculture, realizzate in vetro dalle tonalità profonde del blu e del grigio, evocano la quiete e il mistero del notturno. La luce, modulata con precisione, diventa parte integrante dell’opera: attraversa la materia trasparente, ne rivela le superfici, suggerendo un movimento lieve, come di un respiro o di una brezza che sfiora i tessuti.
Il percorso espositivo che si snoda in tre sale Canoviane del Museo Correr – accanto al gruppo di Dedalo e Icaro (1777 – 79) nella Sala delle Vedute, tra Orfeo ed Euridice (1775-76) e in dialogo liminare tra le sala delle fotografie di Fabio Zonta e la sala dei bozzetti – invita il visitatore a riflettere sulla relazione tra classico e contemporaneo, pienezza e vuoto, visibile e invisibile. Così come Canova cercava la vita nella pietra, LaMonte cerca il pensiero nel silenzio della forma.
La mostra, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, si inserisce nel programma di valorizzazione delle sale canoviane e delle arti del contemporaneo, ponendo il Museo Correr come spazio di confronto tra epoche e linguaggi.