
Nel 2017 fummo i primi a recensire l’album d’esordio dei Nowhere Brothers, gruppo attivo dal 2005 e composto da Roberto Fiorelli ‘Fiore’ e Nicola Ventolini. Un’amicizia profonda legata, nonostante la distanza, dalla musica e dalla comune passione per gli spazi del Nordamerica. Residenze diverse, quindi viaggi interminabili per ritrovarsi su un palco, a Trieste, Zurigo, Leeds, in Oregon, Arizona o per scrivere canzoni. Da qui il loro nome Nowhere Brothers, fratelli senza un luogo, senza radici. Li ritroviamo per l’uscita del loro nuovo disco ‘Till the end of nowhere’ distribuito dall’etichetta tedesca Timezone Records. Ci hanno raccontato: “Dopo la registrazione del primo disco ci siamo chiesti come avrebbe suonato con una full band ed è quanto ci siamo proposti per questa nuova raccolta. Si è presentata così l’opportunità’ di creare e sperimentare in tanti modi diversi, non perdendo la nostra identità, come si può notare in alcune nuove canzoni di collegamento (Blackeye, Shufflin’). La sezione ritmica ci ha permesso di esprimere in modo più evidente il nostro animo rock”. Il disco è stato registrato ai BA Audiolabs di Laupheim in Germania. E’ un’opera molto eterogenea, che mescola e attinge da stili della musica Americana passando per sonorità rock, blues, country e a tratti anche funky-soul e latina. Un importante contributo è la partecipazione dalla scrittrice e cantante triestina Dajla Jakomin. “Avevamo collaborato a diversi progetti dal vivo e si è realizzato un sogno quando, senza esitazione, Dajla ci ha raggiunti in Germania contribuendo a tre brani con il suo timbro vocale Rock-Soul”. A rendere il progetto ancora più multietnico, si aggiunge il talentuoso chitarrista portoghese João Ribeiro nella ballata Blackeye. Questi 10 brani evocano atmosfere desertiche e trasportano inevitabilmente nell’immaginario del Sud-ovest degli USA, sconfinando in un paio di occasioni fino in Messico. Sono frutto di innumerevoli viaggi e periodi vissuti in queste terre. “La maggior parte della musica, libri e film a cui ci ispiriamo sono ambientati in quest’area geografica. Varie vicissitudini ci tengono spesso lontano da una terra che tanto amiamo, e la musica che componiamo e le storie che raccontiamo sono un modo per ritornare lì’”. Lo stile di chitarra slide di Fiore e l’armonica di Nicola evocano proprio quegli scenari. “I protagonisti di queste 10 storie, in modi estremamente diversi, combattono tra un bisogno di libertà e l’inevitabile realtà’. Questo spirito lo troviamo nei cavalli selvaggi di Colt da reinserire perchè in sovrannumero, nel camionista nomade di origini indigene in Mestizo, nella tragica corsa in auto degli adolescenti di Barstow, nel cowboy la cui comunità verrà inevitabilmente sommersa da una diga (Blackeye), o nel padre che girando il mondo inseguendo i propri sogni si perde l’occasione di veder crescere il proprio figlio (Be Again). La Natura del West fa da sfondo a tutte queste storie, ed è un’affresco in mutazione che si fonde con i paesaggi interiori dei personaggi. Una natura bella, spietata e fragile come i suoi protagonisti che si cercano e spesso perdono, cercando e talvolta trovando risposte.” Lo abbiamo ascoltato e vi consigliamo vivamente questo viaggio sonoro. Il disco è disponibile in tutte le maggiori piattaforme musicali e in vendita su: