L’Udinese si presenta all’ultima di andata al Friuli con le sirene di mercato nelle orecchie, che hanno portato alla corte di Cioffi un difensore, dal nome che fa sognare Lautaro, ma non Martinez, Davis e tra un po’ Brenner vedranno la luce, e poi c’è la probabile partenza di Samardzic, mal di pancia permettendo. L’avversaria è la Lazio, una squadra che come i bianconeri, può vincere e perdere con chiunque. Masina sulla fascia è l’unica differenza rispetto alla formazione che ha battuto il Bologna. La partita inizia con uno sterile dominio territoriale bianconero ma su un errato controllo di Kristensen nasce una punizione dal limite che complice un errato posizionamento della barriera e del portiere ingannato anche da un rimbalzo porta la Lazio in vantaggio. Ma il problema non era Silvestri? Il velocista Ebosele dimostra tutti i suoi limiti con la palla tra i piedi, Masina sembra l’ombra di se stesso, in generale la voglia c’è ma si corre male, mentre la Lazio sembra aver idee ben chiare, meglio piazzati arrivano prima in fase di recupero e ripartenza. Una Lazietta piccola piccola con un tiro, su punizione, chiude in vantaggio la prima metà sull’Udinese che non è riuscita a fare 1 tiro in porta. Ricordate l’anno scorso contro il Bologna? È passata una settimana, ma a vedere questa squadra sembra passato un anno da quando si vedeva pressare alto su ogni pallone e finalmente non si commettevano troppi errori. Nella seconda metà il thè trasforma Ebosele nel Festy che corre bene, seppur influenzato, si prende fallo e sulla punizione che ne consegue battuta bene, tesa da Lovric, Wallace in mischia pareggia il conto. l’Udinese si ricorda che c’è una partita da giocare e si accende dando l’impressione di poter osare di più, in quest’ottica risulta a dir poco strana la sostituzione di Lucca con Success, a meno di problemi fisici del puntero, e proprio il nigeriano perde una palla a centrocampo che da il via all’azione del raddoppio laziale. Per riparare ad un cambio che lascia i bianconeri senza qualcuno che sappia cosa è il gol entra Davis che sembra Semedo invecchiato. A parte qualche lampo dopo il pari, un tempo regalato, cambi discutibili così come la formazione iniziale, per una brutta gara contro una Lazio nulla di chè ma che ha fatto un gol in più e così si vanifica quanto di buono fatto con il Bologna.