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I sindaci di San Giorgio di Nogaro e Torviscosa (UD) preoccupati per la situazione in laguna

redazione 26 Giugno 2012

Il perdurare della situazione porterà al tracollo delle attività nella zona industriale Aussa-Corno e metterà in crisi il comparto turistico legato al diporto

LE RICHIESTE
Convocazione tavolo con tutti i parlamentari eletti in Fvg, cronoprogrammi certi e praticabili, dragaggio del Corno, bonifica e messa in sicurezza area Caffaro, Accordo di programma.

I sindaci di San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate, e di Torviscosa, Roberto Fasan, scrivono al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’ambiente e al presidente della giunta della Regione Friuli Venezia Giulia, in merito alla criticità della situazione della Laguna di Grado (Go) e Marano Lagunare (Ud).

I due primi cittadini ribadisco le preoccupazioni già manifestate prima della pubblicazione del DPCM dello scorso 6 aprile – relativo al Decreto di revoca dello Stato di emergenza, nel territorio del Friuli Venezia Giulia – in ordine alla situazione socioeconomica e ambientale nella Laguna di Grado e Marano Lagunare. Invitano a un’attenta valutazione per “l’attivazione di interventi e azioni divenuti ormai improrogabili”.

Si tratta di preoccupazioni già manifestate attraverso una precedente lettera sottoscritta da tutti i sindaci del territorio interessato. E che diventano, oggi, sempre più forti.

“Nei due mesi trascorsi nulla è stato fatto – fanno notare Del Frate e Fasan – né sul fronte degli interventi per la messa in sicurezza e bonifica dell’area Caffaro, né per i dragaggi e la sicurezza della navigazione nei canali lagunari. Tutto ciò a grave discapito delle attività di pesca, del diporto e delle attività commerciali di Porto Nogaro. Siamo consapevoli che il perdurare di questa situazione porterà al tracollo delle attività nella zona industriale Aussa-Corno e metterà in seria crisi l’attività turistica legata al diporto che, in quest’area, conta 5mila posti barca”.

“Aziende insediate nella zona industriale quali Marcegaglia, Sangalli Vetro Italia, Oleificio San Giorgio, Cimolai, Taghleef Industrie, Mangiarotti, Metinvest Trametal, solo per citare le maggiori – ma senza dimenticare le decine di altre realtà produttive non meno importanti – non possono continuare a garantire un futuro occupazionale ai dipendenti, senza la certezza che in tempi estremamente ristretti i fondali del canale Corno vengano dragati, e riportati alla profondità di 7,5 metri”.

“Altro punto di importanza strategica per gli aspetti ambientali e sanitari risulta essere il piano di messa in sicurezza e bonifica del sito industriale Caffaro, da tutti valutato come uno dei poli chimici più importanti d’Italia”.

Del Frate e Fasan sono risoluti e decisi: “il tempo delle promesse è scaduto e risposte più volte sollecitate non sono mai arrivate. Riteniamo oltremodo inquietanti le dichiarazioni di soggetti – responsabili di Enti e Direzioni – che oggi negano le criticità da loro stessi certificate e ben conosciute. Ci faremo promotori di un’istanza precisa: chiederemo un atto di responsabilità ai referenti politici della Regione Friuli Venezia Giulia, convocando un tavolo cui siedano tutti i parlamentari eletti in Fvg. Affinché, a loro volta, si facciano promotori di iniziative che impegnino il Governo e la Regione Fvg stessa, per affrontare questi gravi problemi in modo risolutivo e senza esitazioni”.

“Chiediamo cronoprogrammi certi e praticabili per la realizzazione delle opere. Chiediamo provvedimenti legislativi adeguati, come annunciato dal Ministro Clini in più occasioni; così come la stesura di un Accordo di programma che a Venezia prima, e a Trieste da poco, ha tracciato delle linee guida per la soluzione di annosi e seri problemi”.

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