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Dottor Jekyll e Mr. Hyde

Daniela Manfè 12 Aprile 2016
Dottor Jekyll e Mr. Hyde


Quasi certamente avrete incontrato tutti questo tipo di persona. La classica persona che, per un motivo o per l’altro adorate ma che allo stesso tempo vi fa impazzire. La persona in questione è una maestra nell’arte di essere insopportabile e allo stesso tempo dolcissima. Vi fa toccare il cielo con un dito per la felicità… due secondi dopo, però, c’è la caduta libera tra le fiamme dell’inferno. Può essere un familiare, un amico, un partner. Come reagire a tutto ciò? Come riconoscerla? E in caso…come liberarsene?
Reagire alla persona in questione è facile e difficile allo stesso tempo. Facile perché alla fine basterebbe ignorarla quando inizia a impazzire. Difficile perché proprio per le qualità appena elencate, le vogliamo bene.  Quando tenerezza, dolcezza, compassione vengono meno e la sua voce da soave e dolce si tramuta in un urlo disperato con frequenze tali da raggiungere gli ultrasuoni ( e di conseguenza tu non sei più in grado di sentire il tizio o la tizia in questione ma ti accorgi che sta ancora strillando a causa dei cani di tutto il vicinato che non la smettono di ululare disperati), la migliore tecnica è l’ammissione completa della colpa e poi la repentina fuga. La discussione è inutile, dannosa e ci rimettereste l’udito inutilmente. Ovviamente non è sempre possibile specie se ciò avviene in un luogo pubblico. L’alternativa è fingersi morti.
Come riconoscere la persona in questione è un problema tuttora in parte irrisolto. All’inizio è impossibile riconoscere questo tipo di soggetto. Cela il suo lato oscuro con arguzia e lo fa emergere solo quando la vittima è ormai anestetizzata dalle sue virtù ed è troppo tardi. Oppure lo rivela dall’inizio… ma essendo un parente è comunque troppo tardi.
Liberarsi di questo soggetto è un’impresa ardua e tutt’altro che semplice. Se per un intervento divino vi svegliate una mattina, consci di non avere più abbastanza bile da reggere al prossimo sproloquio del vostro aguzzino e volete scappare da questa morsa di piacere e dolore, la soluzione è una e una sola: mettete in una valigia piccola (un bagaglio a mano per intenderci) solo lo stretto necessario. Procuratevi un documento con un nome falso. Comprate un biglietto aereo per un posto nel quale a nessuno verrebbe assolutamente in mente cercarvi (tipo un viaggio nel deserto del Gobi o in Patagonia), travestitevi in modo che nessuno vi noti, prendete l’aereo e partite. La salvezza non è assicurata ma è l’unica via di fuga possibile.

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