Andare a Firenze e fare risultato non è mai facile. Alla vigilia l’Udinese sembrava avere le carte in regola per andare a strappare almeno un punto in Toscana: i friulani hanno vinto tre partite di fila, la squadra è in crescita, la Fiorentina è stanca a causa degli impegni di Coppa e così via. Così non è stato. Colantuono ha proposto il solito 3-5-2 con Piris in difesa al posto dell’acciaccato Wague e Aguirre in attacco al posto di Di Natale. L’inzio di gara dei friulani è molto tattico, studio dell’avversario e difesa ben posizionata, ma già nei primi minuti Kalinic ha un’occasione da gol clamorosa che non concretizza. Con il passare dei minuti i friulani crescono, si dispongono bene in campo, pressano ordinatamente e concedono pochi spazi. Al minuto 26 però sono i Viola a passare in vantaggio, Danilo libera male l’area, il pallone finisce sui piedi di Badelj che calcia trovando la fortunata deviazione di Kalinic che non lascia scampo a Karnezis. L’Udinese non demorde affatto e costruisce un paio di buone occasioni per pareggiare, la più clamorosa con Widmer che di testa, a botta sicura colpisce il palo. Il primo tempo si conclude con il passivo di una sola rete, la partita è apertissima. I friulani mostrano altri margini di miglioramento, gli esterni sono più propositivi, la difesa, a parte il gol, concede poco; dall’altra parte però Thereau si muove tanto ma non è ben assistito di Aguirre.
Nel secondo tempo l’Udinese prova a partire con un altro piglio, giocando soprattutto sulla fascia sinistra, sull’asse Iturra-Edenilson. In pochi minuti però gli avversari iniziano a mettere in mostra la specialità della casa, possesso palla al servizio degli uomini offensivi che si rendono pericolosi prima con Kalinic, poi con Bernardeschi. A mezz’ora dalla fine Colantuono interviene, mettendo mano alla panchina: dentro Di Natale e Fernndes, fuori Aguirre e Iturra. L’Udinese vuole il pareggio e alza giustamente il baricentro, pochi minuti dopo sono gli avversari a raddoppiare con il rigore trasformato da Ilicic. Azione corale bellissima dei giocatori viola, fermata dal goffo intervento di Badu sul solito Kalinic. Rigore sacrosanto. I bianconeri non ci stanno e provano la clamorosa rimonta, la Fiorentina è un po’ distratta dietro ma Di Natale a porta praticamente vuota spara alto. L’impatto di Totò sulla gara è stato buono, forse Colantuono dovrebbe iniziare a prendere in considerazione il suo utilizzo dal primo minuto. Dopo questo brivido la Fiorentina decide di aspettare e non infierire, gestendo il risultato; l’Udinese intanto è stanca e non riesce a costruire azioni pericolose. Negli ultimi minuti di gioco Gonzalo Rodriguez chiude definitivamente i conti sovrastando i difensori avversari e spedendo la palla sul secondo palo dove Karnezis non può arrivare.
Nonostante il grande passivo non si riesce a condannare troppo questa Udinese che ha subito due gol su tre su episodi sfortunati: la deviazione di Kalinic è stata assolutamente decisiva sul tiro di Badelj che era tutt’altro che pericoloso; il secondo gol è stato frutto di un’ingenuità di Badu piuttosto grave che avrebbe potuto evitare il rigore temporeggiando. L’avversario era tecnicamente superiore e motivato dai risultati maturati nella giornata di ieri e nell’anticipo odierno. Il risultato è veramente pesante, il nostro gioco stenta ancora ma oggi si sono viste anche buone cose: maggior coinvolgimento degli esterni nella manovra offensiva e un Di Natale che con tre palle toccate ha creato due pericoli. Prima della pausa l’Udinese è attesa da due partite complicatissime con Inter e Torino; quindi ora bisogna imparare dagli errori di questa sconfitta e proiettarsi con la testa alla gara contro i neroazzurri.